Ancora frastornati dall’esperienza newyorkese, io e Giancarlo ci siamo trovati catapultati nel caos del Salone Internazionale del Libro di Torino per presentare il nostro libro “Il Cuore Antico”. I nostri editori della Keltia Editrice avevano organizzato un evento che ha raccolto un folto pubblico per promuovere un libro che ci è costato anni di fatica, di ricerche e di incontri attraverso i paesi celtici di mezza europa. Lo spessore del libro (320 pagine) fa intuire lo sforzo considerevole nel raccogliere pazientemente testimonianze, documenti, storie dimenticate, il tutto nell’intento di formare un puzzle che potesse colmare l’enorme lacuna della storia ufficiale per quanto riguarda la grande civiltà europea che ha preceduto la nostra. Nella nostra presentazione al Salone del Libro abbiamo parlato del processo della colonizzazione che ha portato gli europei a invadere e impadronirsi di vaste regioni continentali del pianeta, cancellando la cultura delle popolazioni esistenti per imporre uno stato di fatto che replicava la cultura degli invasori. Abbiamo parlato della Discovery Doctrine, la bolla papale del 1400 che ha decretato e giustificato la colonizzazione europea degli altri continenti. Principio che permetteva agli invasori di impadronirsi delle terre invase e di fare tutto ciò che volevano delle popolazionie esistenti su quelle terre. La Bolla papale della Discovery Doctrine non è mai stata abolita. Abbiamo anche stigmatizzato il fatto che se pur proprio dall'Europa partiva la colonizzazione del pianeta, anche il nostro continente ha subito le identiche persecuzioni degli altri popoli. In Europa vivevano anticamente popolazioni autoctone. Alcune originarie di questo continente, altre giunte dall'Africa almeno 50-60.000 anni orsono. La loro presenza ha consentito di edificare una grande civiltà che nulla ha da invidiare all'antico Egitto o alle culture del medioriente. Tuttavia questa civiltà pacifica e evoluta venne aggredita e distrutta prima dall’Impero romano e poi dal cristianesimo. Entrambi utilizzarono le tecnologie dell'antica civiltà europea nascondendo e distruggendo le sue vestigia e integrando forzatamente milioni di individui o sterminandoli, come per i Catari, quando resistevano. Oggi in Europa sopravvivono molte comunità tradizionali di culture native che, memori della lezione del passato, nascondono la loro presenza agli stati europei per paura di possibili persecuzioni. E’ proprio attraverso il contatto con queste culture, le cosiddette “Famiglie Celtiche”, che il nostro libro ha potuto essere scritto. Abbiamo raccontato queste nostre esperienze nel caos del Salone del Libro, e ci è sembrato che l’estrema attenzione dei presenti facesse diminuire il frastuono intorno a noi. Ogni volta mi stupisco per il grande interesse suscitato da questi temi e per la curiosità che si crea intorno alla nostra vera storia, alle nostre vere radici. Tematiche apparentemente inesistenti, trattate poco e male dalla scienza ufficiale, che ogni volta riescono a calamitare l’attenzione del pubblico.
Nessun commento:
Posta un commento