UNIVERSO MULTIDIMENSIONALE
12 Settembre
La Bretagna è stata cantata e descritta in mille modi, da poeti e cantori di tutti i tempi. Armor e Argoat, le due anime che la compongono e la definiscono, vogliono significare il confine tra due dimensioni che fanno parte entrambe di una stessa esperienza. La Bretagna è una terra strana. Sembra una terra ai confini dell’infinito. Finistère, regione nella Bretagna del nord, significa “fine del mondo”. E’ questa la sensazione che dà la Bretagna: quella di essere ai confini del mondo. Struggente, selvaggia, malinconica e allo stesso tempo poetica e piena di ottimismo, come i suoi abitanti. Questa è la Bretagna.
Una terra con mille anime. L’anima dei menhir e dei megaliti, l’anima dell’antica tradizione druidica mai morta nonostante le repressioni. L’anima modernista, protesa verso la tecnologia e il futuro. L’anima dei poeti e degli artisti, sempre orientati verso nuove esperienze. Il folklore, l’artigianato, i paesaggi così diversi da un dipartimento all’altro: un po’ Scozia, un po’ Australia, un po’ Irlanda… potrei continuare all’infinito.
Una delle nostre attività principali, quando siamo qui, è la ricerca di luoghi megalitici per noi ancora inesplorati. Armati di cartine e navigatori satellitari, nonché dell’attrezzatura cinefotografica, partiamo con il nostro furgone sulle tracce di una imponente opera megalitica considerata come un tumulus, ma che in realtà si presenta come una vera e propria piramide antesignana di quelle egizie.
I tumulus, come le piramidi egizie, vengono considerati per luogo comune come delle tombe funerarie, ma risulta ormai chiaro anche ai moderni ricercatori che in realtà si tratta di templi in cui si officiavano riti iniziatici.
Il tumulus oggetto delle nostre ricerche si trova a Dissignac, nei pressi di Saint-Nazaire.
In effetti la struttura è imponente e viene considerata, insieme alla piramide di Barnenez, uno dei complessi megalitici più importanti della Bretagna.
Sia nei tumulus che nelle piramidi egizie erano realizzate strutture architettoniche che simboleggiavano stati interiori dell'individuo e modelli mistici del cosmo. Una tesi che contraddice l'idea che i tumulus e le piramidi egizie fossero solo dei monumenti funerari. Recenti ricerche portano a considerare che la struttura architettonica della piramide abbia avuto come precursore storico il tumulus apparso sul suolo del continente europeo migliaia di anni prima che comparisse la civiltà egizia.
La piramide di Dissignac viene fatta risalire al 4500-4000 a.C. Realizzata con la posa di pietre a secco su quattro terrazzamenti, possiede una circonferenza di 120 metri e una altezza di circa sette metri. Al suo interno vi sono alcune camere raggiungibili da ciascuno dei due ingressi attraverso corridoi paralleli lunghi circa undici metri.
Le nostre escursioni alla ricerca di megaliti ci fanno scoprire dimensioni parallele che ci compaiono davanti all’improvviso, castelli antichi che si materializzano davanti ai nostri occhi, scenari incantati che ci danno effetti particolari. Sembra tutto un po’ onirico e in fondo non ci stupiamo più di tanto. Anche questo fa parte del viaggio.
Armor e Argoat… dimensioni diverse combinate insieme.
La tradizione antica è protesa verso il futuro. I Nativi anche qui sono tutto fuorché persone ancorate al passato: è scena comune vedere delle signore bretoni negli internet café intente a consultare i loro computer.
Qui in Bretagna non c’è bisogno di andare a cercare le esperienze e le cose particolari. Sono loro che ti vengono a cercare. Come andare tra gli scogli e trovare un amico musicista che ti esegue un concerto di cornamusa con pezzi tratti dal repertorio del LabGraal. O assistere ad un assurdo corteo con rappresentanti dei vari paesi celtici, vestiti in costumi tradizionali abbinati a parrucche clawnesche, sintomo di quell’umorismo bretone tipico di chi non ha bisogno di prendersi sul serio per essere credibile. Oppure andare in un sito megalitico e assistere ad una meditazione bretone fatta con il pendolo radiestesico. O vedere un matrimonio tra i menhir. I Nativi del posto trovano molto naturale svolgere le loro attività più importanti tra i menhir, a riprova del fatto che la tradizione druidica non è mai tramontata ma fa parte integrante della vita dei bretoni.
I numerosi “Pardon”, le cerimonie religiose che si svolgono nelle parrocchie dei vari paesi bretoni, sono un misto di tradizioni pagane e cristiane. Il clero è preoccupato e minaccia di sospenderli, come da notizia pubblicata in questi giorni da Ouest-France. Per lo stesso motivo, i menhir di Carnac continuano ad essere ingabbiati in quanto simbolo di una spiritualità che non deve esistere.
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