venerdì 9 aprile 2010

TRADIZIONI CELTICHE

Ho assistito alla festa tradizionale chiamata “Fora l’Ours” di Mompantero in Val di Susa, e sono rimasta piuttosto scioccata. E’ una rappresentazione forte, che non lascia indifferenti. Si vedono chiaramente le origini pagane di questa festa millenaria che viene tramandata di padre in figlio da infinite generazioni. Un uomo travestito da orso viene malmenato, picchiato, incatenato, umiliato, sottomesso, mentre intorno a lui c’è chi danza e canta. Il messaggio è chiaro: la tradizione sciamanica (l’orso) è stata sottoposta a indicibili angherie e repressioni religiose con l’intento di cancellarla. Ma come dimostra questa festa, le antiche tradizioni non sono mai morte e vengono trasmesse ancora oggi, anche se con prudenza e discrezione. Da notare che questa festa è la più celebrata in zona: dura addirittura tre giorni, nel periodo della festa celtica di Imbolc, e ruota intorno ad una zona dove campeggia una grande ed enigmatica ruota solare (il massimo simbolo mistico dei Celti) scavata nella roccia, di origini preistoriche. Mompantero è il paese alle pendici del Rocciamelone, nome celtico Roc Maol, dove secondo le leggende vivono ancora oggi i discendenti del popolo che fondò l’antica città megalitica di Rama.
Negli stessi giorni ho assistito ad un’altra festa celtica: la Danza degli Spadonari di Venaus, sempre in Val di Susa. Anche questa celebrazione non lascia indifferenti: gli spadonari vestono abiti e copricapi di chiara matrice pagana, adornati con fiori e nastri colorati, ed eseguono una danza che ha un sapore magico, sembrano fluttuare nell’aria, lanciandosi le spade e disegnando con esse cerchi e messaggi che sembrano rivolgersi a chi li sa leggere. Anche questo rito è antichissimo e viene tramandato dalle “famiglie celtiche” della zona.

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