giovedì 15 aprile 2010

IN VIAGGIO VERSO GLI STATES: INIZIA L'AVVENTURA

Il grosso uccello sta volando sopra il grande mare portandoci nella sua pancia. Al momento giusto, dopo che sarà diventato buio e poi chiaro per 20 volte, il grosso uccello ci riporterà a casa.
E’ quello che ho spiegato a Michelle stamattina, mentre mi guardava preoccupata e ansiosa e cercava di trattenermi a casa. Questo è il mio modo di comunicare con lei e sembra che ci possiamo comprendere, visto che puntualmente viene incontro ad accogliermi al mio ritorno. Probabilmente pur appartenendo ad un’altra specie mi capirebbe benissimo anche se le parlassi in termini di aeronautica, distanze in miglia, velocità dell’aereo, programmazione del calendario. Ma lei è gentile e mi asseconda sempre, anche quando le parlo come un indiano nei film di cow boys.
Il Grosso Uccello porta in pancia cinque delegati della Ecospirituality Foundation. Io e Giancarlo, accompagnati da Vince, Luca e Maurizio, anche quest’anno parteciperemo al “Forum on Indigenous Issues” dell’ONU di New York che inizierà tra pochi giorni. E questa volta il nostro compito sarà ancora più arduo del solito, perché insieme alle battaglie che da tempo sosteniamo, come quelle degli Apache, dei Bretoni, dei Nativi del Camerun e degli Aborigeni, quest’anno porteremo all’ONU il caso dei Popoli autoctoni delle nostre terre.
La nostra presenza all’ONU avrà come obiettivo la difesa delle tradizioni dei Nativi europei, e questo sarà un modo per iniziare un’azione di visibilità, a mezzo di una ineguagliabile tribuna internazionale, nei confronti di quelle comunità invisibili che non hanno subito meno repressioni delle altre comunità native del pianeta. Comunità ancora vive e vitali, che mantebngono una loro spiritualità al di fuori delle grandi religioni storiche.
Non sarà un compito facile, perché nelle Assemblee dell’ONU riservate agli Indigenous Peoples esiste un luogo comune difficile da scalzare, ovvero che gli europei sono i conquistatori e i colonizzatori. Cioè “il nemico”. O quanto meno, anche se ravveduti, sono comunque i figli del nemico.
Già da tempo abbiamo iniziato a inserire nel Forum il caso dei Nativi europei come comunità autoctone al pari delle altre, vedasi il caso dei Bretoni. Ma quest’anno faremo un passo in più: parleremo non solo di quelle comunità (come i Bretoni) ormai riconosciute come autoctone. Porteremo il caso delle comunità invisibili, dei Nativi che si sentono “nativi dentro”, parleremo di quelle comunità nascoste che mantengono le loro tradizioni anche se apparentemente non sono distinguibili dalla società ordinaria.
Proietteremo un documentario con interviste a quei Nativi nostrani che hanno scelto di esporsi e mostreremo riti tradizionali con chiare valenze sciamaniche.
I nostri programmi sono tanti, l’agenda è densa e so già che appenna atterrati sul suolo del “Nuovo Mondo” cominceremo a correre. I mezzi per tenervi informati sono molti. I nostri assistenti sono attrezzati e già dall’imbarco abbiamo avuto a che fare con un cameraman (Luca) nascosto dietro le colonne che spuntava fuori da tutte le parti a filmare. Racconterò le nostre avventure su questo blog e sul VideoBlog di ShanCommunityRadio. Faremo servizi e interviste per dare la massima visibilità ad un evento che nonostante coinvolga una fetta di umanità pari al 30%, i media ufficiali ignorano.
Per ora mi godo questa sospensione nell’aria, cielo sopra e oceano sotto, guardando un magnifico tramonto, e chiedendomi: “Ma tutto questo, perché?”

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