A Bousson, presso la Valle Argentera, ci si imbatte in un
misterioso edificio costruito nel 1600 e recentemente restaurato. Non se ne
conosce il significato né la sua funzione, e non si sa chi lo abbia costruito e
il perché.
E’ la Casa delle Lapidi, una costruzione interamente
decorata appunto da lapidi realizzate da ignoti artigiani, evidentemente
esperti nell’arte della scultura in pietra, che hanno voluto lasciare una
testimonianza di trascendenza con frasi che sollecitano a una vita ascetica e a
riflessioni sul senso dell’esistenza.
Le lapidi marmoree, non funerarie, portano incise delle
epigrafi scritte in francese colto recanti un messaggio spirituale che esorta a
riflettere sul vero senso della vita e sul valore del trascendente in attesa
della morte. Ecco un esempio:
« . . . EN VIEUX TU
MOURRAS! A QUI SERONT TE BIENS? IMPUDIQUE! QUE TE SERVIRONT TES
PLAISIRS? IMPITOYABLE! QUI TE FERA MISERICORDE? INSENSIBLE! OU SERA TA DEMEURE
ETERNELLE ? » “Da vecchio tu morirai! A chi andranno i tuoi
averi? Impudico! A cosa ti servirannoi tuoi piaceri? Impietoso! Chi ti portera
misericordia? Insensibile! Dove sarà la tua dimora eterna?”
Frasi che non possono
lasciare indifferenti, anche per il tono di urgenza che vi si coglie. Del tipo:
“SVEGLIATI, la tua vita in questa dimensione è a termine. Che senso ha
impegnarti così tanto in tutte quelle cose che non ti porterai dietro e che non
ti serviranno al momento del trapasso?”
E’ un incitamento inquietante e
allo stesso tempo liberatorio, che nulla ha a che fare con un messaggio
religioso anche se apparentemente lo può sembrare. Pone degli interrogativi,
mentre le religioni al contrario sono pronte a fornirci una serie di soluzioni
per pianificare non solo il nostro percorso terreno, ma anche la nostra vita
nell’aldilà.
Ecco perché questa Casa delle Lapidi non è stata ricondotta
ad un messaggio della chiesa cattolica.
Nel museo inaugurato dal Comune di Cesana e dalla Regione
Piemonte nel 2016 si ipotizza che questo edificio fosse un rifugio di eretici.
Convento di monaci, romitorio valdese, lazzaretto, le ipotesi sono tante. E’ un
dato di fatto che in quell'area vi furono violenti scontri di natura religiosa,
tra cattolici e valdesi.
Una delle teorie è che l’edificio sia stato costruito dal movimento
giansenista, nome che deriva dal suo fondatore Giansenio (forma italianizzata
del nome di Cornelius Otto Jansen, 1585-1638), teologo olandese, condannato
postumo dall'Inquisizione nel 1641.
Il giansenismo, partito come
movimento spirituale, ha infuenzato ben presto anche l’etica, la politica ed è
stato ispirazione per pratiche di religiosità popolare, perseguite
dall’Inquisizione. Il fenomeno si è manifestato in Francia e in Italia,
influenzando anche la politica. La Chiesa cattolica ha condannato la dottrina
giansenista bollandola come eretica e vicina al protestantesimo.

In effetti la Casa delle Lapidi si trova in una zona che era territorio dei
Catari.
Le decorazioni incise sulle lapidi riconducono a una scuola
particolare che ruota intorno a una figura misteriosa definita il Maestro di
Bousson.
Chi era il Maestro di Bousson?
L’ultimo dei Catari?
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