Tempus fugit...
Siamo su un treno in corsa, ma in corsa verso dove? O verso cosa?
L’unica risposta possibile è: verso la morte. Non è questione di essere catastrofici, pessimisti o sinistri: è semplicemente una constatazione logica.
Qual è il vero scopo della vita? Morire, ovvio. Stiamo correndo a perdifiato verso quel traguardo, quindi è evidente che lo scopo è quello.
Ogni giorno segnamo una tacca sul muro: un altro giorno in meno. Ogni compleanno festeggiamo un anno in meno da vivere. Ogni capodanno festeggiamo... che cosa? di essere arrivati almeno fin lì.

In compenso si è anche condizionati dal passato, quel passato che molte volte ipoteca le nostre scelte e determina i nostri stati d’animo.
Ma il presente, quando caspita è che lo viviamo? Ecco, mentre lo dico, è già passato. Bella fregatura!

Ci sono altri modi di fermare il tempo. E sono certa che anche voi li conoscete, perchè li avrete sperimentati almeno una volta nella vita.
Sono quei momenti in cui sembra che tutto si immobilizzi, in cui non esiste altro che il presente. Sono momenti senza tempo, in cui esistiamo solo noi stessi e la nostra esistenza. Momenti preziosi, che dovrebbero insegnarci qualcosa. Dovrebbero almeno farci intuire che forse la vita non è tutta lì, non è solo una corsa dietro agli impegni, i progetti, il mondo degli altri.
Ma poi il momento magico passa, e crediamo che sia stata solo una fantasia.
Invece magari è un bug di matrix che ci fa intravedere per un attimo la realtà che è dietro la finzione del videogioco.
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