venerdì 9 aprile 2010

LABGRAAL FOR SOS GAIA


Tra le cose più divertenti di questi mesi annovero sicuramente il Calendario “LabGraal for SOS Gaia”. Non so come mi sia potuta venire in mente un’idea coasì balzana, per giunta a gennaio avanzato. I miei compagni del LabGraal temono molto il momento in cui ho una mezza giornata libera, perchè può capitare che io pronunci la fatidica frase “Mi è venuta un’idea...” ed è il momento in cui li vedo scomparire correndo a 200 all’ora, chi perchè ha “la minestra sul fuoco”, chi per un improvviso malore della nonna (ma non era morta?), chi per un figlio da andare a prendere a scuola (ma non sapevo che avessero figli).

Quel fatidico momento è arrivato il giorno della Befana... del resto è il giorno delle Masche e io mi sento chiamata in causa. La Befana che è in me non ha resistito all’idea di trasformare una uggiosa giornata rilassata e sonnolenta, dopo lo stressante periodo delle feste, in una buffa e frenetica corsa a rincorrere le mie prede preferite, ossia i LabGraal, a travestirli, mascherarli, truccarli e allestire un set fotografico dal nulla. Li ho beccati tutti, perfino Giancarlo, che notoriamente ha una idiosincrasia per i set fotografici. Complici gli amici del gruppo di danza Triskel e gli amici fotografi che incautamente si trovavano da quelle parti.

Ma come potevano rifiutare? C’era una motivazione di tutto rispetto: un calendario per beneficenza in favore degli animali assistiti da SOS Gaia.

Il risultato lo potete vedere da queste foto: è più che soddisfacente. Sicuramente, realizzarlo è stato uno spasso, almeno per me. Non so per i miei compagni, che sono stati spogliati, rivestiti, truccati, messi in posa, il tutto alla velocità del fulmine perchè la finestra temporale a disposizione era di poche ore, visti tutti i nostri soliti impegni.

Un’idea nata quasi per scherzo, che poi è diventata una cosa quasi seria: abbiamo fatto un concerto di presentazione al teatro Empire di Torino, con tanto di saluti da parte delle autorità, e varie interviste alle TV locali. Nessuno si è stupito della nostra “mise”: Torino è ancora adesso tappezzato di manifestoni con noi 5 semisvestiti in stile gothic-dark, con Gianluca vestito solo del suo tamburo, eppure ci hanno preso anche sul serio. Meno male, perchè in effetti la causa è seria. Anche se lo facciamo nel nostro stile, in maniera ironica e goliardica, quando parliamo di diritti animali non usiamo mezzi termini. Il tema ci coinvolge molto.

Ma so da “chiacchiere di corridoio” che il nostro manifesto ha suscitato più di un commento malizioso, soprattutto sulle dimensioni del tamburo di Gianluca e dell’ipotesi di quello che nascondeva...


Nessun commento:

Posta un commento